INTRODUZIONE

LA “CURVA DEI DESIDERI”

DI CHI SONO LE RESPONSABILITA’ ?

COLPA DELL’ “OROLOGIO BIOLOGICO”

LE “MAMME ANTIROCK”

OPERAZIONE “BOLLINO BLU”

SERVE DAVVERO CHIUDERE PRIMA ?

RISPETTIAMO LE REGOLE

 

INTRODUZIONE

E’ opinione comune che essere giovani oggi sia una “fortuna”. La società contemporanea concede, infatti, alle nuove generazioni molte più opportunità di un tempo: godono di una maggiore libertà, conducono una vita varia e movimentata, possono spendere abbastanza per divertirsi e per seguire le follie della moda, viaggiano, fanno sport, impiegano comunque il loro tempo libero nelle più svariate attività.

Questa condizione che potrebbe sembrare ideale, in realtà presenta aspetti negativi che incidono pesantemente su comportamenti e modi di essere dei giovani del nostro tempo.

I giovani si sentono delusi, avviliti, privi di punti di riferimento, di prospettive, e da ciò sono spinti a reagire con atteggiamenti di pericolosa sfida.

Sono circa cinquecento i giovani di età compresa tra i sedici e i ventiquattro anni, che muoiono nelle notti tra il venerdì e il sabato e, soprattutto, tra il sabato e la domenica, quasi sempre di ritorno dalle discoteche.

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LA “CURVA DEI DESIDERI”

Le vittime delle stragi del sabato sera vengono, il più delle volte, raccolte sulla “curva dei desideri” che è un punto di svolta della strada che porta fuori Rimini, visibile agli automobilisti per la serie d’incroci e semafori. Maggior parte degli incidenti si verificano tra le quattro e le sei del mattino, quando i giovani si mettono alla guida delle auto per tornare a casa, dopo aver ascoltato per ore una musica assordante, bevuto super alcolici e aver fatto uso di stimolanti e droghe per rimanere eccitati ed esaltati durante la notte rock.

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DI CHI SONO LE RESPONSABILITA’ ?

Spesso si cercano delle responsabilità: i genitori accusano i proprietari dei locali perché chiudono troppo tardi e perché non vengono adottati dei sistemi di sorveglianza. Al contrario, secondo i proprietari, i responsabili sarebbero i genitori, poco tolleranti e troppo permissivi. Una società questa, che non contribuisce certo a legittimare l’esistenza del cuore e delle passioni e che non predispone gli adulti a svolgere un adeguato compito di educatori.

La famiglia del 2002, invece di guidare le nuove generazioni, è distratta, non capisce i giovani perché non li ascolta e, quando lo fa, critica la rabbia, la paura e la tristezza che loro provano.

Sono genitori allo sbando che tentano di trovare soluzioni dicendo sempre “si” e che non capiscono l’importanza di un semplice abbraccio al proprio figlio, al posto di un telefonino o di un vestito griffato.

Queste sono alcune delle cause del malessere giovanile che oggigiorno è sempre più diffuso.

Molti raccontano che i giovani non si trovano accidentalmente sulla “curva dei desideri”, ma spesso si incontrano per gareggiare, ignorando qualsiasi regola del codice stradale, e premendo volutamente l’acceleratore per lanciarsi a grande velocità nella discesa: sfidano la morte per provare "nuove emozioni".

In Italia ci sono circa seimila mega discoteche e nella zona dell’Emilia Romagna, soprattutto a Rimini, se ne contano altre duecento.

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COLPA DELL’ “OROLOGIO BIOLOGICO”

Molti sono i ragazzi che le frequentano, coloro che ci lavorano e altrettanto enormi sono le cifre, pari a 2500 milioni di euro l’anno.

Secondo alcuni dati raccolti, è proprio dalle quattro alle sei del mattino che il nostro “orologio biologico” subisce un vero e proprio blocco e il sonno rischia di avere la meglio.

Sarebbe, infatti, una scelta migliore rimanere in discoteca fino alle otto del mattino, in modo che, una volta messi al volante, i riflessi siano più freschi.

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LE “MAMME ANTIROCK”

Facendo appoggio su questa tesi, tra la fine degli anni Ottanta e Novanta, un agguerrito gruppo femminile chiamato “mamme antirock”, ha cercato di anticipare l’ora di chiusura delle discoteche alle due del mattino.

Il problema, però, è che i giovani riempiono solo alle ventitre le piste da ballo delle discoteche, quando l’apertura è alle venti. Ma chi è stupido ad entrare “presto”, senza aspettare il “clou” della musica assordante e i numerosi “discotenomani”?

Inizialmente il governo, nel 1990, approvò le ribellioni dei genitori, emanando una legge che vietava la chiusura dei locali dopo le due.

Ma il consiglio di stato del TAR di Bologna, cui si erano rivolti i proprietari dei locali, fece cancellare quella legge “ingiusta”.

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OPERAZIONE “BOLLINO BLU”

Alla fine degli anni Novanta il governo ha cercato di raggiungere un accordo con i gestori delle discoteche, senza però pregiudicare gli interessi degli stessi al fine di evitare che i morti del sabato sera fossero in continuo aumento.

Nel dicembre del 1999 il SILB (Associazione dei locali da ballo) e il governo hanno siglato un protocollo chiamato “bollino blu” per etichettare le discoteche sicure. Questa intesa comprende alcune norme, e cioè: uguale orario di chiusura, contributi governativi, sconti fiscali, ma soprattutto divieto di usare ecstasy sulle piste da ballo e super alcolici, prima causa degli incidenti del sabato sera. Per le discoteche, che aderiscono a questo accordo, è facoltativo, ma anche vantaggioso che, oltre ai vantaggi elencati prima, le discoteche col bollino blu possono diventare sinonimo di affidabilità per quei genitori che mostrano diffidenza verso le discoteche.

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CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE

Il Ministro della solidarietà sociale, Livia Turco, nel marzo del 2000, ha chiesto a Pierluigi Diaco, DJ di “Italia Radio”, di dare una mano al governo, essendo esperto di discoteche e quindi vicino ai giovani. Attraverso la tv, la radio e la distribuzione di materiale all’ingresso delle discoteche, sono partite campagne di sensibilizzazione dei giovani sui rischi che corrono. Anche nei bagni delle discoteche sono appesi manifesti che spiegano ai giovani come devono comportarsi se hanno  bevuto troppo.

 Negli ultimi anni i giovani hanno cercato di raggiungere degli obiettivi, naturalmente in accordo con le discoteche: il primo obiettivo è che i locali notturni restino aperti fino alle tre del mattino, compresi bar e ristoranti, e che nelle due ore precedenti alla chiusura si vendono solo bevande  analcoliche. Anche la musica dovrebbe avere un volume più moderato, e le luci dovrebbero essere ridimensionate, soprattutto quelle ad intermittenza.

Tutto questo sembra un compromesso non sempre facile da rispettare. I gestori delle discoteche, come qualunque altro operatore commerciale, adeguano le proprie offerte alle domande dei propri clienti.

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SERVE DAVVERO CHIUDERE PRIMA ?

Secondo le forze dell’ordine, anticipare la chiusura delle discoteche non migliorerebbe di certo la situazione, in quanto si avrebbe un' anticipazione temporale degli eventi.

Poi ci sono quei locali che aprono quando gli altri chiudono per continuare a vendere rock e altro, fino a mezzogiorno. Qualcuno propone, poi, di tenere aperte le discoteche fino alle sette del mattino; così facendo sarebbe più sicuro mettersi in macchina alle prime luci del mattino che a notte fonda.

Prima del protocollo del dicembre 1999, tra governo e gestori delle discoteche, nel 1995 il ministro Guzzanti aveva proposto un vero e proprio decalogo “antisballo”.

Il decalogo prevedeva un’apertura anticipata alle ore 22.00, la musica non superiore a 85.90 decibel, divieto di vendita di alcolici un’ora prima della chiusura, un angolo di salotti dove poter intrattenere i ragazzi sballati, personale con il compito di impedire ai giovani di mettersi alla guida e, inoltre, prove - palloncino ai bordi della pista.

Tutto questo rimase sulla carta per carenza di personale delle forze dell'ordine, che non possono pattugliare tutte le seimila discoteche italiane. Si era pensato di mettere degli etilometri ai bordi delle piste da ballo che vietasse la guida a coloro che avrebbero superato un certo tasso di alcolismo, ma i giovani lo usavano per sfidarsi a chi fosse più sbronzo.

Qualcuno aveva proposto di non permettere la guida di veicoli di grossa cilindrata ai giovani patentati da soli tre anni, poi questa soluzione è stata sostituita fissando dei limiti di velocità ma ... non è facile controllare tutte le auto che viaggiano i venerdì e sabato notte!

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RISPETTIAMO LE REGOLE

 

Se si rispettassero di più le regole: 

non superare i livelli di guardia per il volume della musica

non avere una guida pericolosa

non guidare in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe

sicuramente, molti giovani tornerebbero sani e salvi alle loro famiglie.

        

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